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"Non penso che con una matita in mano"

                 Miguel De Unamuno

Quale dovrebbe essere il motivo per tenere sempre in tasca una matita? Fare schizzi forse, colorare sui muri o sopra marciapiedi?! Raccogliersi i capelli per chi li ha lunghi, o come arma di difesa in caso di attacco?! Può essere per tutto o per niente di questo. Cosa sta dietro ad un semplice oggetto appuntito, fragile, infantile e mordicchiato..?! Artisti come Monet, Gauguin e molti altri non avrebbero bisogno di pensare per rispondere, ma noi, umili esserini amanti del bello in cerca di colori, si. Quale privilegio allora per questo piccolo oggetto? Il tratto! Il segno! Ecco il senso della nostra matita. Non si può non passeggiare per strada senza una matita in tasca, o meglio, si può anche fare, ma non basta. Per intersecare la mente con la nostra città (la mia è Milano) serve una matita. Certi angoli ci rendono suscettibili, ci pizzicano la pancia di sensazioni, ci portano fuori idee, foto da non perdere, ci improvvisano poeti e talvolta anche pittori. Non si può lasciare sfuggire l'arte..soprattutto la nostra arte! Non importa se nessuno vedrà mai cosa è uscito dalla nostra matita, ciò che conta è il giovamento che ne avrà il nostro spirito. Allora cari lettori, non mi resta che dirvi: MATITA IN TASCA e buon tratto a piedi o a colori che sia!
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N.B. Consiglio di segnare luogo e data per ogni tratto che farete, perché quello che coglierete in un preciso istante, non si ripresenterà un'altra volta. E' lì adesso e merita di avere uno spazio e un tempo proprio.
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Ilaria Bernardini
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